Non so chi di voi l'ha visto, ma sapete tutti come è andata, l'editoria ha mostrato il suo vero volto.
Peggio che nel racconto di Poe.
Ormai è di pubblico dominio che le storie non contano un cazzo, quello che conte è essere il più strani possibile.
Dilungarci sul programma è inutile, si potrebbe andare dal chiedere perchè ci siano scrittori a giudicare degli scrittori dopo che per anni si è predicato il contrario, all'impostazione ridicola delle prove, alla noia mortale che ha lentamente ucciso i neuroni delle persone che guardavano il programma.
Sarebbe come sparare sulla croce rosse, troppo facile. (Quello che fa schifo in Masterpiece, come talent show, ve lo spiegherò in un articolo sul Nadir, dovrebbe uscire tra qualche giorno)
La cosa terribile di questo programma, terribile dico, non ridicola, è che è fondato sull'idea che per scrivere qualcosa si deve essere disturbati, avere qualche trauma, non essere normali, perchè le persone normali non sono in grado di fare una cosa simile (Oh, la sorpresa dell'operaia che legge! Finalmente anche il volgo si dota di cultura, che modernità.). Questo post di Hell spiega a pieno la situazione.
L'intero programma è un insulto alla narrativa d'immaginazione e, dannazione, siamo in un paese dove la nostra lingua e la nostra cultura hanno avuto origine da essa.
Mai letto la Divina Commedia?
Uno dei più grandi capolavori a livello mondiale, la base della nostra lingua...ed è narrativa d'immaginazione (per pietà, evitate affermazione patetiche).
C'è un post di Marco, sul suo blog, che spiege perchè lui, io e molti altri non abbiamo nemmeno mai preso in considerazione l'idea di partecipare a Masterpiece.
Perchè è un programma orribile, orribile in quello che vuole trasmettere.
Che la narrativa fantastica è roba da bambini, meglio la "vita vera".
Che si vende la storia di uno scrittori, i suoi traumi, e non la sua scrittura.
Che non conta se la trama fa schifo, se lo stile fa schifo, ma se sei stato anoressico/in carcere/molestato da bamibno/mettere trauma a caso.
Ed è orribile in quello che rivela.
Rivela quello che da anni si diceva, che non conta quello che scrivi, ma chi dici di essere.
Puoi scrivere i capolavoro del secolo, ma se non sei un caso umano non conti nulla.
Io non sono una ballerina sudafricana di tip tap e quelli non sono scrittori.
Sono fenomeni da baraccone.